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venerdì 25 maggio 2012

Intervistiamo: Caterina Armentano

Abbiamo il piacere di ospitare sul nostro blog Caterina Armentano, autrice esordiente che nel 2010 ha pubblicato Libero Arbitrio, un romanzo edito da Zerounoundici che attraverso una trama intricata e quasi onirica cerca di dare una voce (e una risposta) alle realtà che toccano il cuore della donna. Una lettura che, per incompatibilità di gusti o per indisposizione umorale, purtroppo non sono riuscita a completare ma che sicuramente riprenderò più avanti. Mi faceva piacere, però, dare uno spazio all'autrice perché potesse raccontarci la genesi di questa storia, spiegarci il motivo che l'ha spinta a narrare la vita vissuta nella quotidianità più vicina e mutevole, sia nei suoi aspetti drammatici che nei suoi riscatti. Cediamo la parola a Caterina Armentano, allora, accogliendola con un caloroso e virtuale applauso.

1. Ciao Caterina, grazie per aver accolto il nostro invito. Prego, accomodati pure su questo divanetto e permettimi di dire che ti trovo in splendida forma. Immagino che sia un periodo serenissimo per te, vero? Insomma, la scrittura, il tuo esordio, la vita che imbocca il sentiero per una nuova avventura. Avrai modo di raccontarci tutto quello che sta succedendo, ma prima vorrei chiederti di presentarti al nostro pubblico di lettori. Devi sapere che siamo tipi assai curiosi. Chi è Caterina Armentano?
“Domandona” da un milione di dollari. Sono una donna con le sue responsabilità e con i suoi sogni che fa di tutto per attraccare alcuni progetti importanti alla sequenza della normalità. Sono una testarda, indomita che culla con amorevole attenzione l’Io – bambina, alimentandolo con storie di mondi incantati, di fate e streghe. Sono una nutella dipendente impossibile da esorcizzare dalla sua frenesia per i libri.

2. Prima di essere una scrittrice, sei una appassionata lettrice. Quali sono stati — se ne hai avuti — i maestri letterari che ti hanno accompagnato nel percorso di crescita personale e professionale?
Dickens, lo dirò in eterno. È il mio maestro e ispiratore. Io lo adoro. È riuscito a scrivere il reale e l’irreale con concretezza, suggestione, fermezza da vero visionario. Ho adorato le sue idee, il suo stile, le sue storie rimanendone affascinata e tramortita. Dopo di lui direi Tolstoj, Calvino, la Allende di cui adoro il realismo magico.

3. Quando scrivi, sia che il processo avvenga davanti allo schermo di un computer o su un foglio di carta, cosa accade dentro e fuori di te? Che tipo di connessione si stabilisce tra il mondo che vivi, quello che abita nella tua interiorità e le parole?
Quando scrivo mi alieno. Divento le parole, i sentimenti, il personaggio. La mia è una vera e propria transizione, un viaggio quasi trascendentale. Quando scrivo può avvenire la fine del mondo intorno a me ma io sono completamente immersa nella mia storia. Non ho bisogno di luoghi ideali o di stare comoda, scrivo ovunque anche in mezzo al traffico … Quando scrivo vivo in un “non luogo” tutto mio e solo io ne conosco la strada, la porta e la chiave … poi la fase della revisione è tutt’altra cosa!

4. So bene che sei un vulcano di idee e che nessuno riesce ad arrestare la tua voglia di fare e creare, perciò vorrei che ci parlassi anche delle tue attività in rete. Sei redattrice di un meraviglioso portale artistico/culturale, se non erro, di cosa ti occupi? In cosa consiste il tuo lavoro?
Good – morning è un sito che adoro. Dirai di certo che sono di parte ma ti assicuro che non ho perso la mia oggettività nonostante mi impegni in prima persona a renderlo il più interessante possibile. Good – morning è una finestra e una scatola alla stesso tempo perché raccoglie una moltitudine di informazioni ma allo stesso tempo consente a chi ci fa visita di approdare in altri porti e in altre strade. Grazie a questo sito ho conosciuto una moltitudine di autori e ho scoperto il gioco di squadra fatto con chi non si conosce di persona. È davvero una splendida esperienza. E poi collaboro anche con altri siti e blog. È un vero e proprio lavoro che impegna molto del mio tempo anche se ancora oggi al primo posto c’è lo studio …
 
5. Direi che è giunta l’ora di affrontare le domande più attese e importanti. “Libero Arbitrio” è il tuo romanzo d’esordio. Qual è la sua genesi?
Libero arbitrio è nato proprio come una scintilla: in un attimo. Ho letto “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne e invaghita prima, innamorata successivamente da questa storia così vera, cruda, passionale e tormentata mi sono quasi costretta a pormi degli interrogativi davvero importanti: “Ma siamo davvero noi gli artefici del nostro destino?” “Può una passione diventare ossessione?” e attraverso il tentativo di dare una risposta a queste domande è nato l’incipit di Libero arbitrio …

6. La narrazione ha una struttura davvero particolare, un po’ come una scatola cinese. Capitoli brevi, uno dentro l’altro, sequenze in continua evoluzione e personaggi rampanti, poliedrici. Avevi già stabilito che dovesse seguire questo schema oppure si è trattato di un processo estemporaneo?
L’ho deciso prima ancora di mettermi dinanzi al computer per scrivere. Avendo creato un mondo con molti personaggi ed essendo Libero arbitrio il mio primo romanzo, ho pensato di trovare un metodo che mi consentisse di arrivare al lettore senza confonderlo e questo gioco del “racconto nel racconto” mi è sembrata la tecnica più appropriata.

7. Qual è l’obiettivo del romanzo?

È un obiettivo importante, audace e profondo: far capire che tutti i bambini da qualsiasi luogo provengano desiderano avere una famiglia e che l’adozione non dovrebbe essere il fine ultime per una coppia che non può avere figli ma un atto d’amore nei confronti di chi merita una famiglia. Perché è diritto di tutti i bambini essere figlio.

8. Ti è capitato, durante la stesura del testo, di incappare nel famigerato “blocco creativo”? Se sì, come lo hai risolto? Su cosa si basa, più in generale, il tuo rapporto con la pagina bianca?
A dire il vero no mai. Né durante la stesura di Libero arbitrio né tantomeno su altri lavori. Forse perché lascio maturare la storia in me per un po’ di tempo, dialogo con i personaggi, imparo a conoscerli e quando mi accingo a scrivere li conosco così bene da dover evitare di farmi distrarre dalle loro richieste … A volte mi portano su strade sconosciute e allora per far sì che non perdi la via principale li maltratto un po’, litigo con loro …

9. Quanta Caterina c’è nei personaggi, nelle vicende, nei temi scelti?
Tutto e niente. Non si può scrivere un romanzo o qualsiasi storia, fiaba, racconto in maniera oggettivo e impersonale. Sono passionale e quindi la mia energia, il mio “fuoco” trapela nelle parole che utilizzo, nel modo in cui “calco” i personaggi … non racconto di me, della mia vita ma i miei sentimenti sono tutti lì …

10. The last question. Il tuo futuro: prospettive e desideri.

Fortunatamente tanti. Per il prossimo anno terminerò il mio percorso di studio e finalmente potrò dedicarmi in maniera più completa alla letteratura, sia alla scrittura che alla lettura. Poi ho tanti progetti sul mio lavoro, già alcuni semini piantati … una casa in costruzione e in un futuro non troppo lontano magari un altro figlio … essere mamma è la scelta più sensata, più bella, più avventurosa e piena di sentimenti positivi che abbia mai fatto, cambia la vita dicono in tanti io dico invece che la mia vita non è cambiata, sono sempre io: continuo a scrivere, a studiare a fare la moglie e la casalinga ma con una prospettiva diversa, con una carica diversa … tra un carico della lavatrice e una fiaba appena inventata devo trovare il tempo per un balletto tutto inventato intonato sulla melodia di Heidi … se non è amore, follia, felicità questo non so cosa posso esserlo!

11. Caterina, di nuovo mille grazie per essere stata in nostra compagnia. Torna a trovarci quando vuoi!
Grazie a te per la gentilezza, per la tua carica positiva e per le splendide domande, invito te e i tuoi amici a farmi visita su http://caterinaarmentano.splinder.com/ vi aspetto, non mancate!
 
LIBERO ARBITRIO
Caterina Armentano
Editore: 0111 Edizioni
Pagine: 200
Prezzo: 15,00 €

In un paesino della Calabria, un luogo non ben definito, dove lo spazio simbolico prevale su quello reale, inizia l'intreccio delle vite di alcune donne che vivono nello stesso condominio. Loro si aiutano, si odiano, si invidiano, fanno comunella tra loro. Ogni donna ha una caratteristica ben specifica: Miriam desidera partecipare ad "Amici" nonostante abbia superato l'età e digiuna se Gigi d'Alessio tradisce la moglie. Gianna abortisce di nascosto dal marito perché non desidera più avere figli. Cosima è convinta di meritare un marito dittatore e crudele e non si rende conto che sua figlia, adolescente, ha una vita sessuale attiva e usa spesso la pillola del giorno dopo. Raffaella vive sempre storie sbagliate perché desidera al più presto sposarsi. Marianna non accetta le convenzioni di una società che la vorrebbe sposata e accasata con un ragazzo che lei non ama. Questi frammenti di vita sono il contorno della vera storia, raccontata da Rebecca, colei che porta in seno la maledizione che le fa perdere i figli prima che nascano. Rebecca narra la vicenda di Ester, la sua migliore amica, colei che vota la sua vita a un sogno che l'ha perseguitata per tutta la vita...
L'AUTRICE: Caterina Armentano, nata e residente in Calabria, è venuta in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura. Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri decise lei stessa di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà alla sua passione pubblicando nel giugno 2006 una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel febbraio 2008 una raccolta di racconti “Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore e nel novembre 2010 “Libero arbitrio” edito 0111 Edizione, oltre a numerose poesie, racconti e fiabe inserite in raccolte antologiche. Ha partecipato a diversi concorsi con buoni risultati. Collabora con il sito http://www.good-morning.it/. *
 

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