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mercoledì 18 febbraio 2015

#Recensiamo: IL LIBRO DEL MALE di James Oswald. La nuova avvincente indagine dell'ispettore Tony McLean.


Nell'era della pubblicazione self, la narrativa internazionale si arricchisce di una nuova "voce del crimine". James Oswald, appassionato allevatore scozzese che nella vita ha sempre scritto per diletto, torna con Il libro del male, secondo episodio di una fortunata serie di indagini condotte dall'investigatore Tony McLean. La genesi del successo: dopo anni e anni di scrittura "personale" Oswald decide di unirsi alla schiera di romanzieri auto-pubblicati caricando su Amazon uno dei suoi thriller: Nel nome del male. Totalizza 350.000 lettori in poche settimane. La prestigiosissima Penguin se ne accorge, gli propone un contratto ufficiale e compra i diritti di tutta la serie, venduta poi in ben 12 paesi. Quello che si dice un caso prodigioso. In Italia i suoi scritti arrivano per Giunti Editore
Ammetto di non essere una grande esperta di crime fiction, né di amare molto gli autori nord europei - e intendo quelli del freddo nord - eppure, quando mi è stato chiesto se fossi interessata a leggere in anteprima Il libro del male ho accettato senza troppe esitazioni. E, be', ora posso affermare di aver fatto bene.

“Sta vagando da ore, alla ricerca di qualcosa, anche se nel suo cuore sa che è ormai troppo tardi. È già stato lì? Quel luogo è terribilmente familiare: le lancette dell’orologio della torre puntate sulla mezzanotte e sull'imminente nuovo millennio; l’acciottolato luccicante di pioggia; il bagliore arancione sull'arenaria, che tinge tutto di una luce diabolica. I piedi lo portano giù, attraverso i nove cerchi dell’inferno, la sua disperazione aumenta a ogni passo.”

Dieci anni. Dieci donne. L’ultima è stata Kirsty, la fidanzata dell’ispettore Tony McLean. Finché Donald Anderson, il killer di Edimburgo, non ha commesso un grave errore consentendo a McLean di porre fine a quella catena di ferocia. Dodici anni dopo Anderson è morto, è stato ammazzato in cella, ma il tempo di assaporare la vendetta per McLean non è ancora arrivato. Con l’avvicinarsi del Natale, infatti, un altro corpo viene rinvenuto: una ragazza nuda, legata a un ponte, e sottoposta allo stesso brutale rituale di anni addietro. Un killer che emula le gesta di Anderson? O l’uomo messo in prigione era quello sbagliato? O forse Il libro del male, un antico e oscuro manoscritto, sta guidando la mano di assassini diversi? McLean è costretto a riaprire il capitolo più doloroso di tutta la sua carriera e scoprire il tassello mancante prima che l’assassino colpisca ancora”.



Acclamato dalla critica e dai lettori, Il libro del male rilancia la sfida all'ispettore McLean, il cui equilibrio psicologico, rinsaldato e tuttavia ancora fragile, lo pone dinnanzi a una scelta obbligata: occuparsi del nuovo caso, stanare l'assassino che pare quasi prendersi gioco di lui, riaprire la ferita del passato per aggiungere, forse, l'ultimo tassello di un puzzle incompleto. C'è austerità nel suo cuore, rigore logico e tormento emotivo, eppure l'assoluta fedeltà al suo ruolo lo ricolma di audacia, finisce per risucchiarlo e rinvigorirlo nei pensieri, malgrado l'oscurità potente e perversa che aleggia attorno alla figura misteriosa del nuovo aguzzino. Un'altra volta dovrà rischiare, ed è metodico il suo modo di calcolare e anticipare le mosse dell'avversario, di attaccare prima di subire. Rapisce la narrazione, stretta nei ranghi dell'azione e della suspense, con una scrittura fitta di eventi e risvolti ingegnosi e mai convenzionali. C'è immediatezza di linguaggio, i capitoli si consumano in poche pagine e l'intreccio si snoda senza incappare in incoerenze e pedanterie stagnanti. Ho apprezzato molto la personalità dell'ispettore, dietro la cui risolutezza di spirito si nasconde la crepa profonda di un'emotività lesa, che ne ispessisce quindi l'identità e commuove il lettore. E poi reputo che l'espediente "mistico", per così dire, quell'esoterismo sotteso che muove la psicopatia dell'assassino, sia quantomai congeniale al funzionamento dello scheletro narrativo, gli conferisce un aspetto sinistro e per certi sensi conturbante. Il suo è un fascino pericoloso che astutamente non proferisce parola di fronte alla curiosità all'infuori di un sussurrato e suadente: "Leggimi".
Per chi ama il brivido e per chi no. Calorosamente consigliato.

James Oswald vive in una fattoria in Scozia, dove nel tempo libero si dedica all'allevamento. Per vent'anni ha scritto solo per passione, finché un giorno ha deciso di autopubblicare su Amazon il primo thriller della serie dell'ispettore McLean, Nel nome del male: nel giro di pochi mesi l'eBook è stato scaricato da oltre 350.000 lettori. Questo incredibile successo ha attirato l'attenzione di Penguin, che con un'offerta altissima ha acquistato i diritti di tutta la serie, poi venduta in 12 Paesi. Un successo mondiale, confermato da questo secondo episodio, Il libro del male, che ha suscitato grande entusiasmo di critica e pubblico.

Dello stesso autore:

Nei sotterranei di un’antica dimora nel cuore di Edimburgo viene rinvenuto il cadavere di una ragazza, rimasto nascosto per sessant'anni all'interno di una cripta. Incaricato delle indagini, l’ispettore McLean, spirito libero e cocciuto, non può immaginare la scena che si troverà di fronte: un corpo straziato in un contesto che ha tutta l’aria di un cerimoniale.
Per gli alti vertici della polizia questo cold case non è certo una priorità, ma McLean è ossessionato dal macabro rituale con cui è stata seviziata la vittima e non riesce proprio a girare al largo. Intanto Edimburgo è sconvolta dal brutale assassinio di un vecchio banchiere, seguito da una catena di altri omicidi di uomini in vista: tutti ricchi e potenti.
Tutti sventrati con lo stesso rito cruento. Possibile che si tratti solo di coincidenze? Qual è il filo rosso che lega gli omicidi tra loro? E quale mente perversa può congegnare un simile orrore?

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