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martedì 24 ottobre 2017

🍁Vento dell'est, aria di novità (con qualche digressione sparsa)🍁

“Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”

Ungaretti. Molto, troppo spesso associato a un'idea di malinconica decadenza, e se invece dentro queste foglie che si staccano e volteggiano esistesse la luce di un'esistenza che cambia pelle per nascere di nuovo, che si dona e si trasforma? Al di là della dedica agli anni del poeta passati in trincea, al di là delle riflessioni a immagini della sostanza precaria di cui può essere impastata la vita, c'è sempre più di un significato nelle cose. Ed ecco perché, quando accadono (o cadono), dovrebbero essere osservate al microscopio del cuore, che sa come toccarle, come non impaurirle per farle restare. Si scoprirebbero diamanti sfaccettati all'infinito. 

Qui non ho scritto da un po’, ma sul canale sono stati caricati diversi video. Tempo mancato? Spiacenti, semplice e aberrante negligenza che mi distoglie dall'attenzione ai doveri. 
Oh, dove andrò a finire, dove… *faccina contrita e disperata*

1. Tanto per continuare a percepire le atmosfere.



2. Perché i bambini non devono essere toccati. Mai. E perché ho amiche bellissime che mi rendono partecipe di progetti dal cuore grande.



3. Perché abbiamo raggiunto un traguardo brillante che conta 8 anni insieme qui sul blog e non potevo trascurare l'evento. Grazie amici miei. Evviva i libri, sempre loro.



Ma non ho mica finito. Vi farebbero piacere un po’ di news letterarie?

Sarei proprio curiosa di consultare la nostra sfera di cristallo onniveggente e dare un'occhiatina alle prossime uscite. Naturalmente, con l'implicita promessa di mantenere il segreto (voi annuite obbedienti e poi divulgate a più non posso tutto quello che vi piace e che vi fa contenti). 


Intanto. Questo è tutto ciò che posso anticiparvi per il momento ma, insomma, tra non molto potrò rivelarvi informazioni preziose sull'arrivo di Everlasting. L'Inganno di Hor, secondo capitolo della Everlasting Saga da me scritta. Non sto più nella pelle all'idea di potervi raccontare qualcosa in più sulla trama e di potervi mostrare la meravigliosa copertina realizzata sempre dalla mano fatata della mia sorellina Ceci. 

Ho scaricato Audible – per ora usufruisco della prova dei 30 giorni gratuiti ma sono già sicura di rinnovare l'abbonamento – e proprio ieri sera ho scelto il mio primo audiolibro da ascoltare. La sovrana lettrice di Alan Bennett, letto dalla strepitosa Paola Cortellesi (che per la versatilità vocale si fa fatica a riconoscere, devo essere sincera). Non sarà la stessa cosa ma finalmente risolverò il disagio di andare a dormire mangiucchiando un massimo di due misere paginette. 

E poi titoli di libri affissi alla parete dei desideri. 

Disponibile dal 26 ottobre

Prima opera narrativa di Giuliani, "Il giovane Max" è anzitutto un viaggio nei deliri verbali della nostra società, negli universi linguistici della chiacchiera quotidiana, inesauribile nella sua ingordigia, che vuole tutto definire e digerire e che, anziché avvicinare il mondo reale, moltiplica quelli possibili. A questo farneticare l'autore applica una terapia omeopatica, fingendo di esasperarlo e sviluppandone così le variazioni più sorprendenti: dalle battute della mezzacultura ai volontari ed estranianti refusi tipografici, dalle scurrilità più stilizzate alle iperboli della oscenità plebea, dalle fantastiche etimologie nella linea che va da Dossi a Gadda alle invenzioni nevrasteniche di un Jarry. La seconda parte è costituita da un glossario, che spiega i neologismi della prima, una sorta di ‘dizionario dei luoghi comuni' dove, con una scelta di tempo esemplare e facendo sfoggio di un funambolismo filologico efficacissimo, l'autore conduce un attacco a fondo all'onnipresente linguistica. Raramente l'esorcizzazione delle malattie del linguaggio è stata fatta con tanta salute, con un dosaggio così felice di umori che si condensano in calzanti e imprevedibili neologismi. L'ulteriore deformazione di gerghi già grotteschi approda a una satira che finisce per ignorare il bersaglio che voleva colpire, per vivere della propria energia. Nel testo ricorrono fantomatici personaggi: il conte, Madama Sorcia, Ulla, il giovane Max; quest'ultimo, ripreso anche nel titolo, allude probabilmente a una sorta di apprendistato, di decifrazione di un mondo in cui l'unica rivoluzione veramente possibile sembra solo quella delle parole.

Disponibile dal 14 novembre

La levigata esistenza di Avery Stafford, procuratore federale nella Carolina del Sud, si circonda da sempre dei privilegi che appartengono alla ricchezza economica, alle eccellenti relazioni, alla soddisfazione che dà una professione prestigiosa. Il suo fidanzato presto le chiederà, per come sono messe le cose, di sposarla. Niente male. Ma l'incontro inatteso con una donna ricoverata, come la nonna, in un istituto, un incontro che una persona più superficiale di lei avrebbe relegato nel quaderno delle situazioni spiacevoli (da dimenticare prima possibile), le punge il cuore. Un piccolo dettaglio, un perturbamento che le rimane incollato addosso. Chi era quella donna? cosa voleva dirle? Perché ora Avery non riesce a togliersi quella sensazione di un mondo parallelo che lei non ha, o forse non ha voluto mai intuire. E qui è necessario fare un passo indietro.
Memphis, 1939. La dodicenne Rill Foss e i suoi quattro fratelli più piccoli vengono strappati alla loro vita magica a bordo di un battello sul Mississippi. È bastato che i genitori si allontanassero per una notte. Rapiti e condotti in un orfanotrofio del Tennessee, i bambini Foss sperano che i genitori vengano a salvarli ma la realtà è ben più cruda. La prospettiva è quella di essere venduti a ricche famiglie che non hanno figli e, tramite la crudele direttrice, così accadrà.
Come potrà succedere che questa drammatica vicenda trovi dolorosamente la sua strada verso la coscienza di Avery e, dopo più di mezzo secolo, le apra gli occhi su un segreto che la sua famiglia ha nascosto da lungo tempo? Il cuore non dimentica mai il luogo a cui apparteniamo e per trovare il coraggio di amare occorre intraprendere quel viaggio.

Disponibile dal 2 novembre

Cosa accomuna Dante e Oriana Fallaci, Walter Benjamin e Yukio Mishima, Julius Evola e Umberto Eco? Ripensando alle voci che più lo hanno influenzato, Marcello Veneziani ha costruito un affascinante itinerario attraverso idee, opere e autori. Gran parte di questi può essere ricondotta a una particolare famiglia definita da Cristina Campo degli «Imperdonabili»: irregolari del pensiero che non si accontentarono del loro tempo, ma lo contraddissero, spesso creando nuove visuali o attingendo a tradizioni più antiche. Percorrendo ambiti diversi – dalla filosofia alla letteratura, fino al grande giornalismo –, si raccontano tratti salienti, aspetti intriganti, sguardi e vite di ciascuno di questi maestri. Dai giganti, come Machiavelli e Schopenhauer, alle intelligenze pericolose di Michelstaedter e Heidegger; dagli spiriti inquieti di Wilde e Chatwin a Pirandello e Arendt, sismografi di un’epoca; dalle penne di Kraus e Guareschi, che hanno lasciato il segno, alle presenze oniriche e alle assenze profetiche di Goncarov e Zambrano: un ideario coerente, ma non organico, in cui si riflette la sensibilità di un conservatore curioso, a tratti reazionario, che ama la tradizione e pratica la ribellione, in rivolta contro le dominazioni della contemporaneità. Un atlante di figure, scritture e pensieri.

Disponibile dal 26 ottobre

Cosa c’è di divino nell’essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso, e poi sperare per lui una vita buona, abbastanza buona e insieme temere per lui con tutte le paure di tutte le madri, che non incontri il male, che non sia troppo speciale, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. Vivere in pace.
È la storia umanissima di ogni madre ed è la storia di Maria raccontata in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze, a chiacchierino e col tombolo. Qui parla Maria, Madre di Dio bambino, ma per ogni madre il suo bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. 
Intorno a Maria uomini e donne che pensano di capire e poi gli angeli che fanno corona ma le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo che si addensa in questo punto della terra in tutto simile a tanti altri punti della terra in cui in ogni tempo si è gridato “Uccidilo”. 
Quel che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche lei simile a tante. Ma la fine non è scritta e i bambini nascono ogni giorno.

Disponibile dal 26 ottobre

Ogni donna è una voce, uno sguardo, una sensibilità unica e irripetibile. Lo sono anche Gesuina, Maria e Lori, una nonna, una madre e una figlia forzate dalle circostanze a convivere in una casa stregata dall'assenza prolungata di un uomo. Tanto Gesuina, più di sessant'anni e un'instancabile curiosità per il gioco dell'amore, è aperta e in ascolto del mondo, quanto Maria, sua figlia, vorrebbe fuggire la realtà, gli occhi persi tra le carte di traduttrice e i sentimenti rarefatti rivolti a un altrove lontano. Il ponte tra questi due universi paralleli è Lori, sedici anni fatti di confusione e rivolta, che del cuore conosce solo il ritmo istintivo dell'adolescenza. Ma il fragile equilibrio che regola la quotidianità di queste tre generazioni è destinato a incrinarsi quando un uomo irrompe nelle loro vite, e ristabilirne uno nuovo significherà abbandonarsi alla forma più pura di passione, quella per la libertà. Tre donne illumina i percorsi nascosti e gli equilibri impossibili del desiderio, li fotografa con un taglio inedito che ne coglie le delicate sfumature in tutte le età della vita.

Disponibile dal 26 ottobre 

1952. Flavia de Luce - grandissima esperta di veleni nonché «Giovane Detective più famosa al mondo» - ormai ha 12 anni e dall’Inghilterra viene spedita a Toronto, dove proseguirà gli studi presso la stessa Accademia femminile frequentata a suo tempo dalla madre Harriet. Nonostante il trasferimento in Canada non sia particolarmente gradito a Flavia, la nuova scuola le promette la concreta possibilità di penetrare nel mistero che circonda la figura della madre. Come se non bastasse, appena sistemata nella sua camera di collegiale, dal camino piomba giù, avvolto nella bandiera dell’Union Jack, un cadavere mummificato. La piccola investigatrice si mette all’opera.



E così finisce qui anche oggi. 
Voi verso quali orizzonti di parole siete diretti?

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